martedì 18 ottobre 2011

Possis nihil Urbe Roma visere maius ( Quinto Orazio Flacco, Camen Saeculare, 17 a. C.)

“Black Bloc vigliacchi, Roma non si tocca” è questo il manifesto apparso stamattina in via Labicana , una delle strade più colpite o meglio devastate dalla guerriglia di sabato. Doveva esser una manifestazione pacifica con danze balli e la partecipazione anche di famiglie con bambini al seguito. Il movimento degli Indignados, nato in Spagna nel maggio scorso, è un movimento sociale di cittadini, essenzialmente pacifico e  privo di interferenze politiche, che ha dato vita ad una larga mobilitazione di protesta pacifica dal basso contro il governo spagnolo di fronte alla grave situazione economica in cui versa il Paese. Le proteste si sono poi estese in altri paesi fino ad arrivare al 15 ottobre, data nella quale ci sono state circa 900 manifestazioni in gran parte delle città europee ed americane. L’unica città nella quale ci sono stati scontri è stata Roma. La zona di San Giovanni è stata letteralmente devastata dai Black Bloc che sono riusciti ad infiltrarsi nella manifestazione, hanno incendiato macchine, distrutto strade (lanciando i sanpietrini), violato una chiesa, provocato un centinaio di feriti. Quello che più mi sconvolge è che la maggior parte di questi giovani, perché parliamo di ragazzi poco più ventenni e solo qualche minorenne, è di Roma; e non capisco come si possa far questo alla propria città, la città dove si è nati e cresciuti, dove ci si vive e ci si abita.
Questo vuole essere un blog “frivolo”, non esclusivamente di moda e tendenze, ma che tratti comunque di argomenti leggeri; un commento su quello che è accaduto alla mia città però è dovuto.
Io sono indignata.
I cittadini di Roma sono indignati.
Roma è indignata.


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